Grazie alla disponibilità del nostro prezioso Comitato Scientifico e di tanti altri e altre esperte anche quest’anno sono in pieno svolgimento le formazioni rivolte ai peer educator, nell’ambito del progetto integrato facente parte, per il secondo anno, dell’offerta didattica del Polo del 900, La Costituzione che cammina. Memoria. Ambiente. Europa.

Il principio su cui si basa la metodologia educativa che caratterizza i progetti che proponiamo alle scuole e ai giovani è che la conoscenza si trasmetta tra “pari grado”, cioè tra persone simili, per età, linguaggio e problematiche, il che le rende, agli occhi di studenti e studentesse, interlocutori riconoscibili, credibili e affidabili, degni di rispetto. Non hanno ruolo di insegnanti nei confronti dei partecipanti, appena più giovani, bensì di tutor, con cui avere uno scambio continuo di idee ed esperienze. Per questo Angela Fedi, docente di psicologia sociale all’Università di Torino, ci offre sempre nuovi strumenti di peer education e di lavoro sulla dinamica dei gruppi.

Il percorso di formazione quest’anno vuole approfondire l’attualità geopolitica e sociale, con una particolare attenzione al linguaggio: l’uso delle parole, il loro potere e le diverse visioni della realtà che rappresentano. Esiste la realtà ed esiste la narrazione della realtà. Siamo immersi in entrambe, ma quasi sempre è la seconda a influenzare, quindi modificare, la nostra percezione della prima, e condizionare le nostre opinioni e, di conseguenza, le nostre scelte. Rappresentazioni della realtà che, nel corso della storia, hanno generato fenomeni di estrema potenza e che hanno modellato profondamente il corso degli eventi. Partendo da questo assunto, il percorso si propone di far riflettere gli studenti e renderli consapevoli di questa sorta di paradosso e del potere delle parole: cambiare le parole che scegliamo può cambiare la nostra società. E chi meglio della sociolinguista Vera Gheno può darci stimoli nuovi e interessanti sul tema?

Ragioniamo poi con Livio Pepino, già magistrato e presidente di Magistratura democratica, intorno al concetto di cittadinanza e con Alessandra Algostino, docente di diritto costituzionale presso l’Università di Torino su principi e valori fondanti della Costituzione Italiana e concetto di bene comune. Matteo Saudino, professore di filosofia e ideatore del mitico canale YouTube Barbasophia dialoga con noi intorno al concetto di comunità, morale e responsabilità politica. Con la professoressa Antonella Braga e con Debora Striani parliamo di Europa e di come “insegnare” l’Unione Europea a scuola. Ancora, Francesco M. Cataluccio, responsabile editoriale della Fondazione Gariwo (nostra partner nel progetto Comunità di Memoria) introduce il concetto di responsabilità personale narrando le storie dei Giusti e delle Giuste che ci accompagneranno anche in viaggio.

Proponiamo  tanti moduli pratici di lavoro e attività, come comunicazione efficace, giornalismo costruttivo e strumenti di Social Media Managing insieme alla giornalista Alessia Taglianetti e lingua e società polacca con la nostra partner Associazione Inni basata a Cracovia.

Vogliamo, con questi percorsi, offrire all’insegnamento della storia, alcuni strumenti: i professori Marco Brunazzi e Fulvio Gambotto, insieme a Donatella Sasso, ci propongono una cronologia essenziale di ascesa e consolidamento del fascismo in Italia e del nazismo in Germania, indagando il contesto storico e sociale in cui emergono e i linguaggi della propaganda. I giovani della sezione torinese dell’ANPI propongono diverse attività sul tema della scelta e della responsabilità. Concetti che articolati con l’esperienza del viaggio e le potenzialità dell’educazione tra pari, diventano funzionali alla creazione di un gruppo, un gruppo che si fa comunità – dal latino commùnitas ‘società, partecipazione’, derivato di commùnis ‘che compie il suo incarico insieme’: la communitas quindi intesa come rapporto di comunanza civile e socievole, legame di partecipazione. 

Ancora una volta, l’obiettivo che ci diamo è che questi percorsi generino comunità e che queste siano attivatori di partecipazione e impegno per costruire insieme una società più giusta per tutti e tutte.