Dicono che Varsavia è “tutta falsa e ricostruita”. Invece la tremenda ultima guerra (che in Polonia colpì in un modo inimmaginabile per noi italiani) distrusse il centro della città, ma lasciò in piedi quartieri molto belli e interessanti. Dopo un lungo e acceso dibattito, che iniziò con le macerie della città ancora fumanti, la decisione che fu presa di ricostruirla “com’era e dov’era” si è dimostrata giusta. Il grande storico del medioevo Bronislaw Geremek, che abitava proprio nel cuore della città vecchia e aveva così potuto assistere alla ricostruzione della città distrutta, diceva: “Allora avevo un sentimento piuttosto negativo verso quest’idea di ricostruire la città esattamente com’era e dov’era. Mi pareva un’operazione artificiale e che ci fossero altre priorità. Ma oggi debbo riconoscere che avevo torto. La reintegrazione di quel paesaggio urbano è stata un atto di giustizia verso la memoria. Varsavia è una città unica in Europa: ha ricostruito il suo passato e, grazie a questa ricostruzione, il passato è presente”.

A Varsavia ci fu il più grande Ghetto e, nell’aprile del 1942, avvenne la rivolta contro l’esercito tedesco che dette un segnale al mondo che si poteva cercare di ribellarsi allo sterminio. Molte vestigia ricordano quegli avvenimenti e quella comunità ebraica che, prima della guerra, rappresentava il 10% della popolazione cittadina. 

Sorge sulle macerie dell’ex Ghetto, da dieci anni, il Giardino dei Giusti di Varsavia, sostenuto  da una speciale Fondazione che vede assieme la Casa degli Incontri con la Storia, la Fondazione Auschwitz/Birkenau e la Fondazione Gariwo.

Lublino è una delle più antiche città della Polonia, situata vicino al confine orientale, a 160 km da Varsavia. Fu un importante centro ebraico e sede di studi talmudici. Occupata nel 1939 dai nazisti, divenne un centro di raccolta per lo sterminio di massa degli ebrei  e sede del campo di Majdanek, dove furono uccise almeno 78.000 persone, di cui 60.000 ebrei. Fu il primo campo scoperto e liberato, ma anche quello meglio conservato grazie anche alla decisione, molto precoce, di “conservare l’area di Majdanek a documentazione e monito delle violenze naziste”.

Varsavia e Lublino sono due città che, oltre alla loro bellezza e vivibilità, permettono di vedere il dramma della Shoah da un punto di vista un po’ diverso dalla visita ad Auschwitz e Cracovia (meta del seminario dello scorso anno).

IL PERCORSO

Anche quest’anno Spostiamo mari e monti propone un seminario e viaggio di formazione sui luoghi della memoria, l’insegnamento della Shoah e la diffusione della memoria del bene, che si svolgerà prevalentemente in viaggio, portandoci nelle città di Varsavia e Lublino e al Museo Statale di Majdanek.

Il percorso di formazione, realizzato da Spostiamo mari e monti APS in collaborazione con Gariwo nell’ambito del progetto Comunità di Memoria, rivolto a max 30 docenti del ciclo secondario, universitari e operatori culturali, si svolgerà dal 2 al 6 settembre 2024.

Il programma prevede:

  • incontro introduttivo (da remoto) a cura della Fondazione Gariwo (nella settimana precedente la partenza)
  • lectio magistralis presso la Casa degli incontri con la Storia di Varsavia a cura di Francesco M. Cataluccio
  •  visita al Giardino dei Giusti e al monumento del Carcere Pawlak
  • passeggiata sui luoghi dell’ ex Ghetto e Cimitero Ebraico
  • visita al Museo POLIN – Museo della storia degli ebrei polacchi
  • visita del Museo dell’insurrezione di Varsavia (Muzeum Powstania)
  • visita della città vecchia di Lublino, del castello e delle vestigia ebraiche
  • visita al museo statale del campo di concentramento e sterminio di Majdanek

Grazie alla collaborazione con OPPI, Ente accreditato presso il M.I.U.R. con Direttiva 170/2016, il seminario è valido ai fini dell’espletamento dell’obbligo formativo. Al termine del percorso verrà rilasciata attestazione di partecipazione.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni scrivi a info@spostiamomariemonti.it